giovedì 4 aprile 2013

Davanti a un fiume in piena #2
14 aprile 2013

Locandina a cura di Carlo Cantono

domenica 14 aprile dalle ore 11 alle ore 18 
nel nostro studio di Piazza Carducci 130 (citofono n. 1) a Torino

si terrà il secondo incontro/confronto sull'arte "Davanti a un fiume in piena".

Saranno presenti alla giornata:
  • Stefano Venezia + Emma Barale con il progetto di arte conviviale "ALBUME"
  • Marco Martz con il tema: "Responsabilità umana e dell'artista"
  • Silvia Rosa + Donatella Lessio con il progetto "Pondus"
  • Riccarda Montenero
  • Ennio Bertrand
  • Silvio Valpreda
  • Carlo Cantono
  • Valter Luca Signorile con tre video: Tag silence (2007), Extreme oath (2007), Trieb#0 (2007)
  • Ivan Fassio con "La scrittura per l'arte"
  • Lucia Polano 
  • Ornella Rovera
  • fannidada con "Creare senza depositare" (da "L'arte fuori di sé" di A.Balzola e P.Rosa)

Ecco gli interventi della giornata...

Marco Martz

Il trittico che ho portato prende il nome di "Natura morta".
Il mio lavoro parte da delle visioni, possono essere dei sogni, dei flash o un oggetto. In questo caso sono partito dal sogno di un albero, lo stesso albero l'ho incontrato in un bosco, gli ho scattato una fotografia che ho poi stampato su carta semplice e cercato di sgranare il più possibile. Più la foto è sgranata e più sono libero di interpretare la fotografia. Qui ho utilizzato una foto in B/N, ho ricoperto il nero con della china o dell'inchiostro nero, il bianco (nella foto è grigio) con china bianca o bianchetto. Dopo il primo lavoro (intitolato L'albero) l'ho ristampato per creare il secondo, c'è sempre da aggiungere e togliere (L'albero della vita), e così ho seguito lo stesso procedimento per il terzo (La morte).
Qui sono partito da una foto, altre volte dal foglio bianco, oppure da un'immagine di altri, anche da internet, quando succede dichiaro che parto da immagini non mie. Questo, dal mio punto di vista, avviene in quanto l'artista ha una responsabilità. Il tema della responsabilità è legato a quello della natura, l'artista è un intellettuale e deve impegnarsi perchè le cose cambino, è una denuncia dell'essere umano visto come parassita del pianeta. Il titolo di questo trittico è appunto "Natura morta" , metafora della morte del pianeta. Ho voluto anche segnalare, per ricollegarmi al tema della responsabilità dell'artista e dell'essere umano su questo pianeta, in quanto esempio, un artista bolognese di nome Blu e in particolar modo il seguente video: Video di Blu



Donatella Lessio e Silvia Rosa: Progetto Pondus

Pondus in latino vuol dire "peso". Peso sia inteso come unità di misura, sia come equilibrio, cioè il peso che ti dà equilibrio, ovvero il baricentro. Questo progetto nasce dalla mia esperienza personale di un rapporto difficile con l'alimentazione, sono stata bulimica per un certo periodo.
Io (Donatella Lessio)sono una performer, danzatrice, attrice e mi occupo di spettacoli, ma non avevo mai preso in considerazione il rapporto con l'alimentazione. Voglio considerare il "Peso" in relazione all'alimentazione, all'attività fisica, ma anche il peso come oggetto che si sposta nello spazio e in relazione alla forza di gravità che è la condizione in cui noi conviviamo sulla terra dalla quale non si può prescindere. Vorrei anche allargare l'uso del termine "peso" alla vita quotidiana, alla presa di coscienza e di consapevolezza che c'è una forza di gravità che ci àncora al pianeta. Alle volte consideriamo il peso un problema, e questo è molto limitante, perchè secondo me il peso è una grandissima risorsa che sfruttiamo male. Pensiamo alle diverse locuzioni che utilizziamo "dare peso a certe cose", "non dare peso a delle altre", avere un "peso" nella società, il "peso" che la società ha su di noi, il "peso" che abbiamo sull'ambiente, avere un "peso" su delle decisioni, etc....
Questo è un percorso interdisciplinare mirato a coinvolgere professionalità diverse, sia dal punto di vista educativo, divulgativo, laboratori formativi, etc..
Pondus, il peso delle parole nel corpo è una nostra performance (Donatella Lessio e Silvia Rosa) durante la quale abbiamo fatto un "abbozzo" performativo, esperienza del rapporto che le parole intorno al corpo scritte da Silvia hanno avuto sulla mia azione performativa.
Tutto il progetto si rivolge sia alle persone "con problemi di peso", quindi in sovrappeso, obese o sottopeso, sia alle persone normopeso, ed è anzi molto interessante scoprire, nel corso delle varie attività, come la categoria del "normopeso" sia vissuta in maniera del tutto falsata da ciascuno, essendo una categoria medica (rapporto peso/altezza) che appiattisce in sé la parcezione che ognuno ha del proprio peso corporeo.


Proeizione video


Stefano Venezia: ALBUME convivial art project


Il mio è un progetto artistico legato al concetto di "conviviale", l'ho chiamato ALBUME ed è iniziato nel 2002 come esperienza di confronto nel campo dell'arte contemporanea. Con ALBUME ospito persone ed artisti presso il mio appartamento dove si possono condividere azioni performative, fotografie o altro.
Questi artisti che aderiscono al progetto li scelgo in funzione del mio stato d'animo in quel momento specifico. In generale il denominatore comune è riconducibile comunque all'ambiente domestico, all'interazione con la propria unità abitativa. Noi (Stefano ed Emma) abitiamo a Cuneo, cittadina modello ma inerte dal punto di vista di proposte artistiche contemporanee, così non trovando uno spazio pubblico per tali esperienze artistiche, ho deciso di usare la mia abitazione come "oggetto" espositivo e performativo, condividendo gli spazi verso un pubblico appassionato. In questi dieci anni ho lavorato in modo indipendente, nessun contributo economico da parte delle istituzioni, così tale progetto è autofinanziato. Ho quindi iniziato un tour per promuovere ALBUME, portando presso lo studio di fannidada la recente pubblicazione in occasione del decennale (2002-2012) del progetto. Il mio sito di riferimento per eventuali approfondimenti e aggiornamenti dei prossimi interventi è: www.veneziacuneo.it



"Arte conviviale"


Valter Luca Signorile
Ha presentato 3 video dal titolo: 

extreme oath | DVD loop | edition 1:3 | 00: 01:08 | 2007  
trieb#0 | DVD loop |edition 1:3 | 00:01:02 | 2007
tag silence | DVD loop | edition 1:3 | 00: 00:51 | 2007
                                            
     
29.04.04/13.23, di Valter Luca Signorile

pioggia fuori
dentro il desiderio
tensione – stanchezza…gli occhi altrove
mi sono inginocchiato, (rosso in viso)
il feltro alla mia sinistra
il laccio, la pelle _stessa temperatura.
potrebbe essere diverso, tutto diverso ..ancora una volta
isolamento, intermittenza……….non ci sarà luce?
tra poco se ne andrà e fuori rimarrà chiarore (ogni giorno lo stesso chiarore)
la mano indugia, preme…..si arrampica e ritorna,
gambe, tutte quelle gambe_____________
è’ lunghissimo questo momento, non terminabile e lontano
la mano presente, il desiderio altrove, la mente lontana
(si spegne e riaccende, ambra assetata di fuoco indolente)
fuggito, è fuggito, scivolando sul rosso ____in trasparenza e presenza
era controllato ed è fuggito, incontaminato
senza forma e conforme a ciò che avevi stabilito
disperso e custodito in morbido tessuto

Proeizione dei video














fannidada: Creare senza depositare

Prima di affrontare il tema di oggi, vorremmo riassumere brevemente le idee che sono alla base del nostro lavoro e che abbiamo esposto nell'incontro precedente.

Mediante un processo di elaborazione analogico/digitale delle immagini video analizziamo metaforicamente la relazione problematica che si è venuta a creare tra naturale/artificiale. Associamo all'idea di naturale un approccio analogico alla manipolazione del segnale video agendo direttamente su quelle che sono le correnti elettriche che producono le immagini, mentre l'idea di artificiale la leghiamo alla rappresentazione numerica dell'immagine digitale che è la base dell'immagine video.
I due approcci (analogico/digitale) non sono nati per dialogare tra loro, questo ci obbliga a lavorare rispettando dei limiti molto rigidi e a ricercare un equilibrio tra i due, quale unica via possibile al raggiungimento di un risultato riconoscibile non legato alla pura casualità. 

Qui di seguito chiariamo il significato di alcuni dei termini utilizzati:
Analogico, Digitale, Naturale, Artificiale


Veniamo,ora al tema dell'incontro di oggi:
"Creare senza depositare" è un'affermazione che abbiamo tratto dal libro "L'arte fuori di sé" di Andrea Balzola e Paolo Rosa, Serie Bianca Feltrinelli, pag. 16:

..."A questo punto la stessa evoluzione tecnologia che nella dimensione negativa produce una saturazione di segni (un vero e proprio inquinamento semiotico) e una privazione di sogni (un'anestesia dell'immaginario) è anche capace di produrre in positivo una cultura dell'immaterilità, dell'essenzialitià e dell'impossibilità. E in questa direzione che l'arte operante con le tecnologie può avere un ruolo guida, creando senza depositare, affermando la propria essenza mediante la bellezza del non esserci (dell'apparire e sparire senza fissarsi e fermarsi in una forma e in un oggetto permanenti), privilegiando ed estendendo la facoltà desiderante rispetto all'oggetto del desiderio, suscitando quel senso di meraviglia e di stupore che secondo gli antichi greci era l'origine gioiosa del senso del bello, rivelando lo stupore della conoscenza sensibile che si trasforma in esperienza autentica e non in una mera suggestione spettacolare.

Ispirati da questa lettura ci siamo spinti oltre all'idea di "creare senza depositare" legata all'immagine elettronica per sua natura effimera, estendendola anche alla progettazione di installazioni realizzate con elementi modulari di volta in volta ricombinabili. Queste installazioni possono essere sia oggetti dotati di un'identità autonoma, che soggetti per i nostri video. 
Resta comunque il fatto che l'installazione una volta smontata potrà avere nuova vita in un gioco combinatorio potenzialmente illimitato. Anche questo ci sembra un approccio possibile alla soluzione del conflitto naturale/artificiale.

Alcune immagini delle nostre installazioni

















Vari momenti della giornata.




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